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I QUATTRO NOMI PER PUNTARE ALL'EUROPA LEAGUE DA UNDERDOG. LA DIFESA A TRE NON È UN PROBLEMA, GLI ACCORGIMENTI ARRIVERANNO A CENTROCAMPO. ASPETTIAMO LA SOSTA DI NOVEMBRE PRIMA DI GIUDICARE IL LAVORO DI PALLADINO
sabato 7 settembre 2024, 10:42L'editoriale
di Pietro Lazzerini
per Firenzeviola.it

I QUATTRO NOMI PER PUNTARE ALL'EUROPA LEAGUE DA UNDERDOG. LA DIFESA A TRE NON È UN PROBLEMA, GLI ACCORGIMENTI ARRIVERANNO A CENTROCAMPO. ASPETTIAMO LA SOSTA DI NOVEMBRE PRIMA DI GIUDICARE IL LAVORO DI PALLADINO

Il mercato da poco concluso ha consegnato una squadra a Palladino quasi completa. A tutti è chiaro che manchi qualcosa in difesa, ma la Fiorentina ha preferito compensare con l'innesto di Gosens l'assenza di un altro centrale, sostituito in corsa dall'adattato Biraghi. Poi a gennaio arriverà Valentini, nel frattempo, l'uomo in più sarà il capitano. A dire se la scelta sarà corretta, parzialmente tale o fallimentare, sarà solo il campo. Intanto finalmente l'allenatore ha potuto iniziare a lavorare conoscendo l'intera rosa a disposizione, comprensiva di due esuberi non piazzati come Infantino e Sabiri, ma anche senza due giocatori scontenti che sono partiti per altri lidi in extremis come Barak e Brekalo. La sosta per le nazionali non ha aiutato il mister, almeno non al 100% visti i giocatori assenti per impegni con le rispettive selezioni, però avrà dato il tempo all'allenatore di fare mente locale sui cambiamenti della squadra rispetto alle prime amichevoli estive. 

L'aggiornamento della rosa non ha permesso, almeno sulla carta, di accorciare la distanza rispetto alla qualificazione in Europa League (inizialmente sesto posto minimo ndr), ma ci sono alcuni giocatori che in base al proprio rendimento, potrebbero abbattere il muro delle ultime stagioni. Il primo è De Gea, che dopo la sosta sarà il titolare in campionato, lasciando spazio a Terracciano presumibilmente nelle coppe. Al secondo posto c'è Gosens, che rappresenta il manifesto tattico di Palladino e della sua volontà di portare avanti un modulo con difesa a tre (o a cinque che dir si voglia). Gudmundsson sarà poi il vero ago della bilancia, visto che ancora non lo abbiamo visto all'opera. Se riuscirà a ricalcare l'anno passato e andare in doppia cifra, potrebbe essere il vero trascinatore dei viola. Infine Kean, arrivato tra i mugugni generali e grazie al proprio rendimento, trasformato in breve tempo nel salvatore della patria. Dovesse riuscire nell'impresa di segnare 15 gol in campionato, si trasformerebbe, con l'islandese, nell'arma decisiva per rilanciare l'intero progetto Fiorentina. 

Tutto questo potrà succedere solo se lo stesso Palladino troverà al più presto la quadra. Non siamo qui per dare consigli al tecnico, che è diplomato al corso di Coverciano e ha già due stagione da allenatore in Serie A, però si può ragionare, come fossimo al bar, dei piccoli accorgimenti che potrebbero aiutare la squadra a rendere al meglio. Detto che la difesa a tre non è un problema, lo sono piuttosto la distanza tra i reparti, la condizione atletica e la mancanza di conoscenza tra compagni che comporta un egoismo tecnico-tattico poco funzionale. Sistemate queste cose, migliorerà anche il gioco della Fiorentina. Una soluzione potrebbe essere quella di giocare con un uomo in più a centrocampo e, visti gli interpreti a disposizione, difficile che Palladino non si sia reso conto di questo. Dopo la sosta avremo le idee più chiare. 

In ogni caso andrà dato il tempo a Palladino di trovare la miglior formazione possibile. Obiettivo che passa prima di tutto dalla conoscenza della squadra. Facendo un appunto a un mercato che comunque intriga e incuriosisce, i tempi hanno esposto l'allenatore alle critiche di molti. Ma prima di valutare il suo lavoro in modo più approfondito, dovremo attendere la sosta di novembre. A quel punto si tireranno le prime fila di una squadra che ha tutto per divertirsi e far divertire. Un po' di pazienza è d'obbligo, anche se il partitolo dell'"aspettiamo", lo lasciamo da una parte perché, come accaduto sul mercato, non è sempre portatore di idee funzionali per raggiungere l'obiettivo dichiarato dal club a inizio giugno, ovvero migliorare gli ultimi posizionamenti (ovvero centrare l'Europa League) oppure vincere una coppa.