Lasagna, il grande dibattito. Anche gli ex Bari si dividono

I fischi per Lasagna e la voglia di rilancio. L'attaccante è uomo attesissimo in vista del match contro il Sudtirol. Ha fatto rumore quanto successo venerdì scorso contro il Palermo. Il dibattito è apertissimo e coinvolge anche alcuni ex Bari. “Il disappunto non deve mai essere preso come un attacco diretto o personale. Sono sempre da rispettare e da interpretare i fischi, perché è chiaro che da un calciatore come Lasagna ci aspetti sempre quel quid in più, un pizzico d’esperienza in più, da attaccante affermato qual è stato. Per il suo curriculum è normale che le aspettative siano più altre rispetto ad un attaccante più giovane. Come ho sempre detto, i giocatori vanno valutati settimanalmente in allenamento, nessuno ha il posto fisso da titolare e se lo deve guadagnare, quindi non c’è nessuno che può avere la maglia assicurata ogni domenica”. Parole di Max Tangorra ai nostri microfoni negli scorsi giorni. Il tema è di assoluta attualità in casa Bari. Benché il caso sia stato ormai sgonfiato e il calciatore goda dell'assoluta fiducia di compagni e staff, la discussione sui pochi gol messi fin qui in mostra resta centrale.

Marchese, ex terzino biancorosso, ha parlato così della questione: "Sono sempre per supportare i giocatori e non fischiare. Essendo ex calciatore, so cosa vuol dire ricevere fischi e non è bello. Al di là della prestazione, bisogna vedere l'impegno del giocatore. Se questo ha dato l'anima e ha sputato sangue durante la partita, può anche giocare male ma va motivato. Anche perché possono subentrare difficoltà a livello umano, perché i calciatori non sono robot".