
Ferraris incanta, Sebastiani provoca: “Altro che marchetta”
«Qualche cialtrone pensava fosse una marchetta», ha detto senza giri di parole Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, commentando in tv l’ultima prodezza di Andrea Ferraris. Un gol da Champions, lo ha definito. Uno di quelli che non si vedono spesso in Serie C. Eppure, solo qualche mese fa, l’arrivo del giovane attaccante dal Monza aveva fatto storcere il naso a più di qualcuno.
Ferraris è arrivato in Abruzzo nell’indifferenza generale, tra lo scetticismo di tifosi e addetti ai lavori. Troppo giovane, troppo inesperto, troppo tutto. O troppo poco. E invece, oggi, è l’uomo che ha cambiato la stagione del Pescara: media gol altissima, reti pesanti, impatto devastante nei minuti giocati. E il tutto senza calciare un solo rigore.
Ma se è giusto celebrare l’intuizione, va anche detto che quel colpo portava la firma di Daniele Delli Carri, l’allora direttore sportivo biancazzurro. Proprio lui, che pochi giorni dopo l’arrivo di Ferraris, ha lasciato l’incarico. Nessun annuncio in pompa magna, solo un’ultima operazione fatta con criterio e lungimiranza. Un investimento intelligente, che oggi si sta trasformando nell’ennesima plusvalenza in prospettiva.
Ferraris è giovane, segna, cresce e ha mercato. E ora che brilla, c’è già chi si accoda per rivendicarne il merito. Ma la verità, quella che resta nei documenti e nei tempi degli annunci, racconta che il suo arrivo è stato l’ultimo regalo di un ds silenzioso. Uno che ha lavorato lontano dai riflettori, ma che ha lasciato un’eredità importante.







