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Spalletti: "Ho visto i campi più brutti e gli stadi più belli. Sempre emozionandomi"
Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale italiana, ha parlato ai media presenti (tra i quali noi di TMW) a margine della Hall of Fame del calcio italiano a Coverciano: "A me queste cose emozionano, perché ho dedicato tutto il tempo a questo pallone, emozionandomi le sere prima delle partite, a pensare le sere dopo a quello che era successo. In qualsiasi categoria, gli spogliatoi li ho girati tutti. Mi emoziono perché penso a chi mi ha preceduto ed era accanto a me stasera".
Senza le emozioni non si combina niente?
"È vero... Ma dipende come siamo fatti e quali sono le nostre origini. Io per avere quelle scarpe da gioco ho sofferto, le avevo in fondo al letto. E quanto ho sofferto a indossarle per andare in panchina... La storia è stata lunga. Ho giocato in ogni campo dei dilettanti, tra gli amatori, ho visti i più brutti campi sportivi ma anche i più bei stadi del mondo da allenatore, provando le stesse emozioni con calciatori top e altri normalissimi. Ho giocato nella squadra delle case popolari da bambino, poi sono stato preso dalla Fiorentina nelle giovanili. Ci sono stati degli sbalzi, sembrano due mondi apparentemente distanti e invece sono vicinissimo. A comandare e fare da traino sono le emozioni".
Cosa si dovrebbe mettere in un museo per raccontare l'allenatore?
"Probabilmente il racconto di quello che succederà, prima di finire anche questa esperienza. Tutte le cose che conosceremo e vivremo assieme alle altre persone".
Senza le emozioni non si combina niente?
"È vero... Ma dipende come siamo fatti e quali sono le nostre origini. Io per avere quelle scarpe da gioco ho sofferto, le avevo in fondo al letto. E quanto ho sofferto a indossarle per andare in panchina... La storia è stata lunga. Ho giocato in ogni campo dei dilettanti, tra gli amatori, ho visti i più brutti campi sportivi ma anche i più bei stadi del mondo da allenatore, provando le stesse emozioni con calciatori top e altri normalissimi. Ho giocato nella squadra delle case popolari da bambino, poi sono stato preso dalla Fiorentina nelle giovanili. Ci sono stati degli sbalzi, sembrano due mondi apparentemente distanti e invece sono vicinissimo. A comandare e fare da traino sono le emozioni".
Cosa si dovrebbe mettere in un museo per raccontare l'allenatore?
"Probabilmente il racconto di quello che succederà, prima di finire anche questa esperienza. Tutte le cose che conosceremo e vivremo assieme alle altre persone".
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