
Atalanta, vincere a San Siro è sempre speciale: corsa Champions, storia e scelte geniali
Ci sono vittorie che valgono molto più dei tre punti in classifica. Vincere a San Siro contro il Milan, davanti a oltre 73 mila spettatori (di cui 2400 bergamaschi), non sarà mai una serata ordinaria per l’Atalanta. E non conta se questo Milan, ormai fuori dai giochi per obiettivi importanti in campionato, non sia certo tra i più brillanti della sua storia. Perché nel libro delle grandi imprese nerazzurre i colpi contro i rossoneri a Milano hanno da sempre un sapore unico, tra storici exploit e sorprendenti prestazioni.
IMPRESA DI RARA BELLEZZA
Per comprendere davvero la portata di quanto fatto a Pasqua dalla squadra di Gasperini, è utile sfogliare l’album dei ricordi - fa un passo indietro L'Eco di Bergamo -. Questa, infatti, è soltanto la terza volta nella lunghissima storia dell'Atalanta (117 anni di battaglie calcistiche) che i bergamaschi riescono a battere il Milan sia all'andata che al ritorno nello stesso campionato. Un evento tanto eccezionale quanto memorabile. Era accaduto solo nel lontanissimo campionato 1940/41, quando l'Atalanta allenata da Ivo Fiorentini vinse sia al Brumana (2-1), sia a Milano con un netto 3-0. Poi il bis si era verificato nella stagione 2007/08 sotto la guida di Gigi Delneri: doppia vittoria per 2-1, prima a Bergamo e poi a San Siro. A questi precedenti leggendari, ora si aggiunge la doppia vittoria firmata Gasperini.
TRE PUNTI DI PLATINO
Oltre al valore simbolico, il successo milanese di domenica è fondamentale per la corsa Champions. Da un lato, permette ai nerazzurri di fare un passo decisivo verso la qualificazione europea, avvicinando quella soglia dei 70 punti che Gasperini vede come indispensabile. Dall’altro, la vittoria rappresenta una risposta decisa e netta al Bologna, che aveva temporaneamente accorciato a un punto il divario dopo aver battuto l’Inter. Con questa vittoria, invece, la Dea riallunga il margine sui rossoblù a 4 punti effettivi (5 virtuali per gli scontri diretti favorevoli), riportando la Juve a distanza di sicurezza.
SCACCO MATTO TATTICO DI GASPERINI
Se l’Atalanta è uscita vincitrice dalla tana del Diavolo, molto del merito va alle geniali intuizioni tattiche di Gasperini. Con Kolasinac e Scalvini assenti, e con Toloi e Kossounou appena rientrati da infortunio, il tecnico ha arretrato a sorpresa Raoul Bellanova sulla linea difensiva per contrastare la pericolosità di Leao. Un piano riuscito alla perfezione: il portoghese per quasi un’ora non ha praticamente mai inciso, salvo qualche sporadico spunto. Quando poi la pressione milanista si è intensificata, Gasperini ha corretto ancora una volta la squadra con un triplice cambio difensivo: Toloi, Ruggeri e Kossounou dentro, Bellanova nuovamente esterno e il Milan nuovamente disorientato. Proprio da Bellanova è arrivato l'assist decisivo, trasformato in gol da Ederson: ottavo assist per l'esterno, miglior italiano in Serie A dietro solo a Lukaku.
TALISMANO EDERSON
Ederson si conferma amuleto nerazzurro: ogni volta che il brasiliano segna, l'Atalanta vince. È già accaduto contro Genoa, Parma e Verona, e ora contro il Milan. Fondamentale anche il lavoro "silenzioso" di Mateo Retegui, magari meno appariscente in zona gol ma prezioso per creare spazi vitali, come già avvenuto contro il Bologna.
STATISTICHE E CONTROLLO
Sul piano statistico, nonostante un primo tempo dominato senza particolari affondi e una ripresa in sofferenza, l’Atalanta ha vinto legittimamente una gara ben interpretata. Il Milan ha tirato solo una volta nello specchio della porta di Carnesecchi, mentre la Dea ha colpito proprio nel momento in cui sembrava in maggiore difficoltà. Un controllo silenzioso del match, con un possesso palla finale leggermente superiore (52,2% contro 47,8%) e una capacità di soffrire con maturità nei momenti chiave.
Una vittoria che profuma di Champions, dunque, e che ribadisce ancora una volta la grandezza di Gasperini, maestro nel trasformare emergenze in occasioni vincenti. Con cinque partite al termine e un vantaggio rassicurante sulla quinta posizione, la strada europea per l'Atalanta sembra davvero spianata. E il successo di San Siro, in questo senso, potrebbe essere molto più di un semplice ricordo da raccontare. Potrebbe essere l'inizio di un nuovo grande sogno nerazzurro.







