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Luca Percassi ha sdoganato il detto che è meglio partecipare che non vincereTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
ieri alle 19:52Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com
fonte Andrea Losapio

Luca Percassi ha sdoganato il detto che è meglio partecipare che non vincere

"Credo che già oggi la classifica sia qualcosa di straordinario. Già rimanere in questa zona sarebbe l’ennesimo trionfo. Poi dobbiamo non lasciare nulla di intentato”. Le parole di Luca Percassi a DAZN hanno sdoganato un concetto. Quello che è più importante partecipare che non vincere. Dove partecipare significa alla prossima Champions League, dopo gli oltre 70 milioni guadagnati dall'Atalanta nel corso di questa stagione, mentre per vincere si parla della Serie A. "Diciamo che in estate pensavamo di avere messo a disposizione dell’allenatore, del mister, una rosa competitiva. Oggi abbiamo molti più punti dell’anno scorso. Però, come sempre, come nostra abitudine, il campionato si costruisce passo dopo passo".

Tutto vero. Ma l'Atalanta a fine 2024 era prima in classifica. Ora è terza e si deve guardare alle spalle dall'assalto della Juventus, con un calendario che mette i brividi. Juve, appunto, Inter, Fiorentina, Lazio, Bologna e Milan nelle prossime sei. Un andamento, da gennaio in poi, che in casa mette paura: quattro punti nelle ultime cinque, per fortuna ci sono le trasferte.

Appare abbastanza particolare, per dire così, la scelta da parte dei nerazzurri di non rinforzare la rosa a gennaio. Persi nuovamente Scamacca e Scalvini, ceduti Godfrey e Zaniolo, infortunato Kossounou. A fronte di queste perdite, con una squadra con quattro competizioni come Supercoppa, Coppa Italia, Scudetto e Champions, sono arrivati solo Posch e Maldini. Il primo riserva a Bologna preso in fretta e furia perché Kossounou ha quasi finito la stagione, l'altro in odore di retrocessione con il Monza. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca: il rapporto con il Gasp si è incrinato fortemente nelle ultime settimane, complice il non mercato di gennaio. E non è certo un problema di soldi.