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Chi controlla davvero l’Atalanta? Gli americani salgono al 62% (Percassi al 38%) e puntano al modello Manchester City
Oggi alle 13:25Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Chi controlla davvero l’Atalanta? Gli americani salgono al 62% (Percassi al 38%) e puntano al modello Manchester City

Dagli Usa la spinta decisiva per il multiclub: ecco i piani societari tra nuovi investimenti, rilancio dell’Academy e sfida al modello Red Bull

La nuova Atalanta è sempre più americana. Il riassetto della proprietà guidato dalla cordata di Stephen Pagliuca ha ormai preso forma definitiva, delineando una compagine azionaria snella, con ambizioni internazionali e progetti finanziari chiari. Dall’addio ai soci minori al sogno del multiclub, passando per investimenti su Zingonia e la stabilità economica: ecco il futuro dell’Atalanta, che vuole diventare una potenza del calcio europeo ispirandosi ai modelli vincenti di Manchester City e Red Bull.

RIASSETTO SOCIETARIO: ADDIO AI SOCI MINORI
La trasformazione societaria ha portato all’uscita definitiva dei piccoli azionisti storici, tra cui famiglie radicate nell’imprenditoria locale come Radici, Agnelli e Lazzarini, liquidate complessivamente con circa 30 milioni. Un'operazione che ha razionalizzato la struttura, oggi composta esclusivamente da due grandi soci: la cordata americana (62%) e la famiglia Percassi (38%), che rimane il singolo azionista di maggioranza relativa.

PAGLIUCA E IL PRESTITO DA 150 MILIONI
L’acquisizione del controllo da parte degli investitori americani è stata supportata finanziariamente da un prestito obbligazionario di 150 milioni dal fondo Carlyle - riferisce Il Corriere della Sera nella sua edizione digitale -, con scadenza fissata nel 2027. Inoltre, per chiudere l’operazione, la famiglia Percassi ha concesso un vendor loan da 20 milioni, facilitando così l'accordo definitivo sulla valutazione delle quote.

IL NUOVO BOARD INTERNAZIONALE
Nel Consiglio d’amministrazione nerazzurro sono entrati manager di altissimo livello internazionale. Tra questi spiccano David Justin O’Connor di Arctos Partners, già socio di minoranza del Paris Saint-Germain, e Luca Bassi di Bain Capital, protagonista nella definizione dell’operazione finanziaria. Una composizione che rispecchia chiaramente le ambizioni globali del club.

IL MULTICLUB COME MODELLO DI RIFERIMENTO
Stephen Pagliuca non nasconde le sue ambizioni internazionali: l’obiettivo dichiarato è sviluppare un sistema multiclub sul modello Red Bull e Manchester City, guardando però fuori dai confini italiani per evitare conflitti regolamentari. «Questi gruppi hanno dimostrato chiaramente i benefici del sistema multiclub – ha spiegato Pagliuca in un recente intervento al Financial Times –. L’Atalanta potrebbe diventare il vertice di un network simile».

ZINGONIA AL CENTRO DEL FUTURO
Già deliberato un nuovo investimento da 20 milioni destinato al potenziamento del centro sportivo di Zingonia. Oltre all’acquisto di nuovi terreni e alla realizzazione di strutture aggiuntive, nascerà un moderno collegio per i giovani calciatori, rinforzando ulteriormente l’Academy che ha già regalato prestigio internazionale al club, culminato con il recente successo in Europa League.

BILANCI IN POSITIVO E STABILITÀ FINANZIARIA
La strategia societaria paga anche sotto l’aspetto economico: il bilancio consolidato al 30 giugno 2024 registra un utile di 12 milioni di euro. Un dato che evidenzia una gestione prudente e vincente, fondamentale per continuare a crescere dentro e fuori dal campo. L’Atalanta guarda dunque con fiducia al futuro: il modello americano è partito, Bergamo si prepara a conquistare l’Europa.