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tmw / atalanta / Editoriale
Nuova rivoluzione? Allora si è sbagliato tuttoTUTTO mercato WEB
giovedì 13 marzo 2025, 00:01Editoriale
di Mirko Nicolino
per Bianconeranews.it

Nuova rivoluzione? Allora si è sbagliato tutto

Se davvero in estate la Juventus cambierà di nuovo tutto, vorrà dire che la rivoluzione attuale è fallita e qualche buontempone dovrebbe chiedere scusa

Negli ultimi giorni si parla tanto di una nuova rivoluzione in casa Juve. Basta aprire i quotidiani sportivi per apprendere che di giocatori sicuri della permanenza a Torino ce ne siano davvero pochi. Di Gregorio, Locatelli, forse Bremer (le cui condizioni andranno valutate dopo il grave infortunio alla stregua di quelle di Cabal), Kalulu, Thuram, Teun Koopmeiners  e Nico Gonzalez (gioco forza) e pochi altri. Per il resto, tutti cedibili. Da Cambiaso, che è stato vicinissimo all’addio già a gennaio, passando per i giovani Mbangula e Savona, che come l’ex Genoa potrebbero fruttare una corposa plusvalenza.

Tanti soldi potrebbe portarli nelle case della Juve anche Kenan Yildiz, che in estate è stato trattenuto a Torino non senza qualche discussione con il suo staff e che soprattutto se non ci sarà la qualificazione alla prossima Champions League potrebbe ascoltare le sirene che provengono dall’estero. Difficile che venga confermato Arek Milik, che quest’anno non si è praticamente visto, mentre pare che il Football Director della Vecchia Signora sia disposto ad ascoltare eventuali offerte per Gatti, Weah, McKennie, Douglas Luiz, Vlahovic e persino gli ultimi arrivati Lloyd Kelly e Alberto Costa, per i quali sono stati spesi tanti soldi per il mercato di riparazione e che però sin da subito hanno destato perplessità.

Considerato che sono in prestito secco i vari Conceicao (c’è un accordo di massima per il suo acquisto, ma anche qui c’è l’incognita Champions), Renato Veiga e Kolo Muani, il rischio è che la prossima estate, chiunque sia l’allenatore, ci sia una nuova rivoluzione nella rosa della Juventus. Cosa si sarebbe dunque costruito quest’anno? Non doveva essere l’anno zero, quello in cui si gettano le basi per il ciclo del futuro? In tanti oggi stanno facendo retromarcia rispetto alle loro stesse narrazioni, eppure qualcuno vi aveva messo in guardia.

Per tanto tempo si sono invocati i giovani e oggi che Thiago Motta (giustamente) sottolinei come spesso questi “giovani” commettano delle ingenuità, quelli che la sanno lunga si riallineano: “Noi chiedevamo i giovani, sì, ma quelli esperti”. Vi piace vincere facile, vero? La verità è che nel calcio bisogna avere quelli bravi, indipendentemente dalla carta d’identità. I giovani non sono tutti Yamal, così come allo stesso modo i 36enni non sono tutti Perisic, che ancora alla sua età ara letteralmente il campo. Alla ricerca della gioventù a prescindere, si va a finire che corri il rischio di lasciare le macerie. E se questa Juventus azzererà di nuovo la rosa in estate, vorrà dire che, al di là della guida tecnica, saranno rimaste le macerie.

Quelle macerie di cui si parlava tanto nel recente passato, eppure questa Juve partiva da un 3° posto conquistato in carrozza e una Coppa Italia. Per carità, nulla per quello che è il motto del club, ma quantomeno in linea con i piani societari del nuovo corso. Semmai, ad essere ripartito dalle macerie è stato il Napoli, reduce da un 10° posto e dalla confusione generata da tre cambi di guida tecnica. Oggi i partenopei allenati da Antonio Conte hanno 16 punti in più rispetto all’anno scorso, mentre la Juventus, nonostante  il disastroso girone di ritorno dell’anno passato, sono oggi ancora a -6, a conferma che oggi si sia fatto peggio anche all’andata.

La speranza è che tutti imparino qualcosa da questa stagione, che è importante per la Juve si concluda con il 4° posto: deve aver per forza imparato qualcosa la gestione dell’area tecnica, l’allenatore, la proprietà e i giocatori. Ma anche i tifosi, che spesso si fanno portare a spasso da chi dei colori bianconeri se ne infischia, anzi, gioisce se questa squadra sarà ancora per un bel po’ di anni simpatica ma non vincente.