Camoranesi: "L'idea di calcio di Motta come la mia. Juve, hai Montero..."
Ospite d'eccezione a TMW Radio, durante Maracanà. Parliamo di Mauro German Camoranesi, campione del Mondo 2006.
Che ricordi ha del Mondiale vinto?
"E' passato già tanto tempo. Un po' di nostalgia, è stato un bel momento sportivo però se uno ci pensa sono passati tantissimi anni. Il bello è che continuiamo ancora a raccogliere il riconoscimento della gente. Solo un mese ma il più importante delle nostre carriere. E' stato tutto bellissimo, un crescendo di emozioni. L'esordio è stato emozionante, perché ho visto mio padre e quindi tutti gli sforzi fatti da lui per me. Ci siamo abbracciati nel pre-partita, forse il momento più bello delle nostre vite".
Questo campionato appena finito che cosa le ha lasciato?
"Sicuramente ci sono state sorprese, ovviamente il Bologna è stato molto chiacchierato e ha dato una grande emozione. L'Atalanta ormai non è più una sorpresa, l'Inter si è confermata la più forte. A livello tecnico, l'Inter ha una rosa competitiva e affiatata. E' vero anche che le concorrenti non sono state all'altezza".
Come metodologia di lavoro come si sta approcciando al ruolo di tecnico?
"E' vero che la mia idea di gioco è quella che ogni avversario ti propone problematiche diverse. Si parla di aree di opportunità per sviluppare il tuo gioco. Ogni weekend si può cambiare assetto di gioco mantenendo l'idea di base. Penso che questo sia la linea che stanno prendendo i nuovi allenatori, la mia generazione diciamo. L'Atalanta di 4-5 anni fa è stata ancora più brava, ma negli ultimi tre anni ha avuto la possibilità di scegliere i giocatori giusti per il proprio stile. E' una squadra molto fisica, a livello tecnico non superiore alle altre ma gioca duelli a tutto campo".
Come mai la Juve ha battuto questa Atalanta che ha annullato il Leverkusen?
"La Juve non credo sia inferiore al Leverkusen. Come stile di gioco, perchè la Juve batte l'Atalanta? Perchè l'Atalanta propone un gioco fisico, la Juve non ha problemi a fare i duelli ma con più qualità. E la Juve non crea tutto quel gioco dal basso che propone il Leverkusen. Ha giocatori come Rabiot, Iling-Junior, Bremer, Vlahovic, che sanno lottare di fisico e non rischia poi la giocata dal basso, ma salta la pressione che ti fa l'Atalanta".
Si parla tanto di panchine. Cosa ne pensa?
"Conte al Napoli? Tutti questi cambiamenti sono positivi per il campionato italiano. Riavere Conte, Fonseca, Thiago Motta, credo sia positivo. Portano tutti idee, voglia, alternative. Poi io sono convinto che dipende molto dai giocatori. I valori sono sempre gli stessi, chi ha più qualità difficilmente perde il campionato. Oggi come oggi l'Inter ha la rosa migliore".
Il calcio attuale però vede una presenza più forte dell'allenatore:
"Certo, lo abbiamo visto con Atalanta, Napoli, poi ti deve girare tutto bene e dipende anche dagli obiettivi delle società. Va fatta un'analisi precisa di quello si pretende e dei giocatori che si prendono. Oggi è difficile competere come la Premier sul mercato. Avere giocatori che fanno più ruoli è l'ideale e mi piace, proprio come vuole Thiago Motta. Devi dare più soluzioni ai tuoi giocatori. E' un vantaggio per gli allenatori avere calciatori così".
Chi l'ha ispirata per fare l'allenatore?
"E' nata l'idea negli ultimi 2-3 anni da calciatore. Mi piaceva l'idea di trasmettere il mio pensiero di gioco, già nelle ultime stagioni. E' nata così l'idea di fare il tecnico".
Questa Juventus attuale a suo giudizio è una squadra che deve essere rivoluzionata o no?
"Oggi come oggi mi sembra molto difficile, la situazione economica è quella che è in italia. Negli ultimi anni si prendono anche parametri zero e non puoi per questo rivoluzionare una squadra, che viene da due qualificazioni Champions. E' una squadra super-competitiva, piaccia o meno, ma è competitiva. Dove arriverà non lo so, ma può fare bene con 2-3 innesti buoni. Non so se per lo Scudetto, dove lì dipenderà molto dall'Inter, che oggi è padrona".
Quale la scelta più adatta: Motta o Conte?
"Montero, che è lì. Sono tornato allo Stadium e ho visto il pubblico di nuovo coinvolto. Ho visto Paolo fedele al suo modo di essere, la Juve deve rischiare in certi momenti".
Gilardino, De Rossi, Cannavaro: chi l'ha sorpresa di più?
"Dei tre sicuramente Gilardino. Era scarso tecnicamente ma è diventato col tempo un giocatore incredibile. E da allenatore ha avuto subito risultati, è un ragazzo intelligente e stupendo. De Rossi ce l'ha nel sangue quel ruolo, non sono sorpreso e son osicuro farà una grandissima carriera. ha personalità per affrontare quel ruolo. E' una sfida bella quella alla Roma, che è casa sua. Fabio ha fatto una bella esperienza all'estero e ora è giusto che abbia l'occasione in Serie A".
E Tudor?
"E' un grandissimo allenatore, ha fatto un percorso importante, è determinato. E nel privato è davvero una persona d'oro. E' uno esigente, ha idee molto chiare".
Conte al Napoli come lo vede?
"Mi auguro per lui che sia il contesto giusto .Se va lì vuol dire che ha la certezza che farà bene".
La Roma deve tenere Dybala?
"Ci sono pochi giocatori come lui, che da fuori area ti possono cambiare le partite".
Le fa effetto vedere Del Piero fuori dalla Juve?
"Si e no. Se non lavora in società è perché immagino non ci siano i presupposti per farlo. Ma lui rimane juventino ed è sempre pronto a dare una mano. Magari lo fa già. La Juve ha tanti personaggi ma pochi come Del Piero, c'è del tempo però e magari un giorno diventerà anche lui protagonista nel club".