La partita tra la Juventus e Allegri non è finita. Tribunale o transazione? Palla agli avvocati
L’addio è stato ufficializzato con l’esonero di venerdì, ma la partita tra la Juventus e Massimiliano Allegri non è finita qui e secondo La Gazzetta dello Sport può chiudersi in tribunale. Ci sarà inevitabilmente un’appendice, non è dato a sapersi se breve o lunga. Si apre un contenzioso che rischia di trasformarsi in un braccio di ferro: da una parte la Juventus che si considera parte lesa e valuta pure il licenziamento per giusta causa, dall’altra l’ex dipendente che dovrà decidere come rispondere alla contestazione dell’azienda e, nel caso ci si arrivi, se impugnare o meno il provvedimento di licenziamento. Allegri ha cinque giorni per rispondere alla lettera, nella quale come noto sono cinque le contestazioni mosse dalla Juventus nei confronti dell’ormai suo ex allenatore.
Come spiega la rosea, lato Juve sussiste la possibilità di chiedere il licenziamento per giusta causa a seguito di quella che sarebbe ritenuta essere una grave violazione del principio di lealtà sportiva e quindi anche il mancato dovere di corrispondere ad Allegri lo stipendio oltre a una possibile richiesta di danni d’immagine.
Lato tecnico, invece, la strada sarebbe quella di impugnare il provvedimento e in caso avesse ragione, la Juve dovrebbe pagargli la quota di denaro spettante fino al termine del contratto e probabilmente pure un risarcimento danni. Una terza strada porta alla risoluzione consensuale ed eventuale buonuscita. Gli avvocati dovranno consigliare, da una parte e dall’altra. Tribunale o transazione?