ESCLUSIVA - Adailton: "Stasera partita bellissima! Felipe Anderson? Ha bisogno di tempo"
Vedi l'Italia e muori. Parafrasando un celebre detto, Adailton Martins Bolzan, meglio noto come Adailton, vive una saudade al rovescio. Si presentò ad Ancelotti nell'estate del 1997 in quel di Parma e da quel momento piantò le tende nel Belpaese diventando un bomber adottivo del nostro campionato. Oltre un decennio speso tra Parma, Verona, Genoa e Bologna, 83 reti e un amore mai sopito. La Lazio lo incrociò in Europa League nella stagione 2011-12, militava con i romeni del Vaslui (0-0, 2-2). Oggi il fantasioso attaccante è tornato in Brasile, ma il suo cuore per metà è ancora in Italia e in particolar modo all'ombra dell'Arena. Sette stagioni tra le fila dell'Hellas, tra il 1999 e il 2006. Una squadra che rimbalzava tra la A e la B e che oggi insidia le big per un posto in Europa. La redazione di Lalaziosiamonoi.it ha intervistato in esclusiva proprio Adailton, nel giorno della sfida tra il suo prodigioso Verona e la Lazio.
Cosa fa oggi Adailton? "Sto facendo il corso di allenatore perché ho voglia di iniziare questa nuova carriera. Ho molta voglia di allenare qui in Brasile in un futuro prossimo e poi sarebbe fantastico magari rientrare in Italia perchè mi manca tantissimo".
Stasera il tuo Verona farà visita alla Lazio, in un vero e proprio spareggio per l'Europa. "Penso che sarà una bellissima partita perché tutte e due le squadre hanno bisogno di vincere. Poi il Verona è la sorpresa di questo campionato e cercherà di chiudere al meglio, mentre la Lazio è una grande società che ha bisogno di qualificarsi per la competizione internazionale".
Ad inizio millennio il Verona di Adailton navigava tra la A e la B, quest'anno ha completato un percorso tortuoso dalla terza serie sino alla zona Europa. Possiamo parlare di miracolo Hellas? "Come ho detto è la grande sorpresa ma dietro tutto questo c'è un grande lavoro di Mandorlini e dei giocatori. Come ex di questa società sono proprio contento che sia ritornata in Serie A e alla grande".
La Lazio invece continua a lottare per l'Europa League come ogni anno, anche se ogni estate ci si aspetta sempre qualcosa in più... "La Lazio non è riuscita ad essere sempre competitiva e poi ha perso un giocatore importante come Hernanes che era un elemento fondamentale per loro. Credo che tutto sommato se dovesse andare in Europa League, la stagione non sarebbe del tutto negativa".
Intanto i prim'attori della Serie A preferiscono sbarcare in altri campionati, stiamo perdendo di fascino? "Credo che i problemi finanziari delle società italiane abbiano creato questo interesse per altri campionati, il tutto è amplificato dagli stadi più moderni e con più pubblico".
Il suo connazionale Felipe Anderson è sbarcato a Roma dopo una trattativa estenuante, le credenziali erano notevoli, perchè ha incontrato tutte queste difficoltà? "E' giovane e al primo anno in Italia è normale avere delle difficoltà perchè è tutto diverso. Ha bisogno di tempo per capire come rendere al meglio delle sue qualità.
André Dias invece ha ritrovato spazio e sicurezza con Reja, anche se il rinnovo tarda ad arrivare... "E' già da un po' che è alla Lazio e magari ha voglia di cambiare. Le squadre brasiliane stanno vivendo un momento economico importante e per questo motivo molti giocatori brasiliani hanno voglia di rientrare in patria in una grande squadra".
Nei giorni scorsi Miroslav Klose ha prolungato di un anno il suo contratto. E' giusto puntare su elementi di esperienza piuttosto che dare maggiore credito a qualche giovane? "Bisogna trovare il giusto equilibrio. In un gruppo è importante avere giocatori con esperienza proprio per far crescere i più giovani. Sono sicuro che i dirigenti della Lazio sappiano cosa sia meglio per la squadra".
Può indicarci qualche talento del suo Paese che vedrebbe bene nel nostro torneo? "Il campionato brasiliano è appena iniziato e ancora si è visto poco ma in Brasile è sempre pieno di giovani talenti".