Allegri cerca il record, Gasperini la prima gioia: la Coppa Italia dei sogni
C’è stato un tempo in cui veniva definita “coppetta”. Oggi non è più così. La Coppa Italia è, da tempo, un trofeo di enorme importanza e prestigio. Lo sa bene la Juventus che spera di vincerla per salvare una stagione iniziata alla grande ma che si sta concludendo malamente. L’Atalanta, invece, brama il secondo trofeo della propria storia (ha vinto proprio la Coppa Italia edizione 1962/63) e, soprattutto, la prima gioia nell’era Gasperini. Ecco, questa finale di Coppa Italia ha due protagonisti assoluti: Allegri e Gasperini. Ognuno dei due ha motivi decisamente validi per alzare la coppa nella serata di mercoledì all’Olimpico di Roma.
Partiamo da Allegri. Ormai la sua seconda avventura in bianconero è al capolinea. Salvo imprevisti, a fine stagione saluterà la Vecchia Signora. Chiaramente, non gli dispiacerebbe andarsene con un trofeo in più in bacheca (salirebbe a 12 da tecnico bianconero). Anche perché, vincendo la finale contro la Dea, salirebbe a quota cinque Coppa Italia vinte, diventando l’allenatore più vincente della storia in questa manifestazione (attualmente condivide il primato con Mancini ed Eriksson). Inoltre, Allegri ci tiene particolarmente a zittire chi lo vuole bollito. Un trofeo renderebbe la sua stagione comunque vincente. Per conferma chiedere a tutte quelle società che sono già certe del classico “zeru titoli” tanto caro a Mourinho.
Dall’altra parte, invece, c’è un Gasperini che si gioca il primo dei due match point di questa straordinaria stagione. A Bergamo continuano a ripetere che la vittoria di un trofeo non cambierebbe nulla. Non è proprio così. Gasperini è già un gigante ma la vittoria di una coppa lo consacrerebbe per sempre. A 66 anni suonati, ha un palmares praticamente azzerato (ha vinto un campionato di Serie B con il Pescara). Alzare al cielo la Coppa Italia sarebbe un giusto plauso ad una carriera eccellente. Senza dimenticarsi che poi ci sarà anche la finale di Europa League…
Insomma, all’Olimpico va in scena una finale che intriga moltissimo. La Juventus sembra in crisi ma è pur sempre la Juventus. L’Atalanta sta meglio ma non è abituata a simili pressioni e palcoscenici. Come sempre, fare un pronostico è impossibile. Un fatto è certo. Per come stanno le cose, chi ha più da perdere è la Juventus. Dovesse fallire anche l’appuntamento con la Coppa Italia, è chiaro che la stagione diventerebbe quasi fallimentare. Il “quasi” è d’obbligo per la qualificazione alla prossima Champions League per cui, paradossalmente, i bianconeri devono ringraziare anche l’Atalanta che, con il suo grande percorso europeo, ha dato un grosso contributo alla conquista del quinto posto in Champions League. Un quinto posto che, considerato il cammino traballante della Juventus, è una vera e propria manna dal cielo per tanti, Juventus compresa.