Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / juventus / Storia bianconera
Beppe Furino, un faticatore inesauribile
sabato 22 maggio 2010, 08:23Storia bianconera
di Salvatore Campana
per Tuttojuve.com

Beppe Furino, un faticatore inesauribile

Beppe Furino è stato davvero un uomo squadra, la spina dorsale di tante formazioni. Correva per tutti, difendeva ed attaccava con una continuità davvero impressionante. Un esempio oggi per tutti quei giocatori che intraprendono il suo ruolo e che dovrebbero ricordarsi di come si sta davvero in campo, cosa che Furino sapeva fare in maniera egregia. Nato a Palermo il 5 Luglio 1946, cresce nella scuola juventina, attraversando tutte le formazioni giovanili e successivamente andando prima in prestito al Savona e poi proprio al Palermo. Esordisce nella Juventus nel 1969 giocando fino al 1984. Il suo palmares è ricchissimo: 8 campionati vinti tutti con la squadra bianconera, nel 1972- 73-75-77-78-81-82-84; inoltre conquista 2 Coppe Italia nel 1979 e 1883 ed una Coppa Uefa nel 1977 con una formazione formata soltanto da giocatori italiani. Un capolavoro dei capolavori, infatti proprio quell’anno, oltre alla Coppa Uefa, la Juventus di Furino, riesce a vincere lo scudetto 1976-77 con 51 punti, record assoluto in un campionato a 16 squadre. In tutto 528 presenze nella sua grande esperienza bianconera. Furino, non ebbe un buon rapporto con la nazionale italiana.

Forse in quel periodo i grandi faticatori erano ritenuti “non idonei” per essere considerati campioni. Il campione è anche colui che lavora per i cosiddetti “fuoriclasse”, recuperando mille palloni, mettendo sempre il “cuore” in campo, senza tirarsi mai indietro. Secondo Boniperti, Furino ne aveva due di cuori, tanto da essere soprannominato in diversi modi da “furia” a “moto perpetuo” fino a “Furin furetto”. Nella sua carriera da juventino segnò otto gol, il suo numero perfetto come gli scudetti vinti, ma spesso decisivi, come quello segnato contro il Napoli il 30 Aprile del 1977 in una giornata di pioggia e fango. Soltanto lui poteva decidere quella gara, per la grinta e le sue capacità di adattarsi a quei terreni fangosi e non certo idonei per quei giocatori dai piedi sopraffini. Questo era Beppe Furino una colonna portante della Juventus degli anni vincenti. Oggi collabora egregiamente con Juventus Channel, fornendo sempre commenti pertinenti ma soprattutto sinceri, senza tirarsi indietro quando c’è davvero da criticare la squadra. In campo come fuori dal campo: un campione.