Alla scoperta di Yuto Nagatomo, il nuovo piccolo samurai nerazzurro
Dopo un mercato sontuoso, l'Inter chiude con un ultimo botto: Yuto Nagatomo. Il terzino giapponese è la classica ciliegina sulla torta, che completa una squadra che si era già rinforzata molto durante il mercato invernale. La trattativa è stata estenuante e fino all'ultimo si è temuto che tutto potesse saltare. A pochissimi secondi dal termine del calciomercato, però, è arrivata l'ufficialità. La formula è uno scambio di prestiti con Santon, che al Cesena proverà a ritrovarsi, per tornare quello che ha fermato Cristiano Ronaldo. Al suo posto è arrivato un giovane giapponese, il primo nella storia dell'Inter: una scommessa da parte della società. Quasi sconosciuto fino a all'estate scorsa, Nagatomo ha trovato la notorietà con il Mondiale e il trasferimento in Serie A.
LA CARRIERA- Yuto Nagatomo, nato il 12 settembre 1986 a Ehime, è uno dei migliori giocatori giapponesi. Si forma calcisticamente prima alla Saijo Kita Junior High School, poi alla Higashi Fukuoka High School ed infine nella Meiji University. La sua carriera prende un svolta con il trasferimento al Fc Tokyo nel 2007, con cui esordisce in J-League, la prima divisione giapponese. Dopo 72 partite (e 5 gol) con la maglia del Fc Tokio, nell'estate 2010 Nagatomo passa al Cesena, in prestito con diritto di riscatto. Il Cesena l'ha completamente riscattato soltanto venerdì scorso, per la cifra stabilita di poco superiore ad un milione di euro. L'artefice del fortunato acquisto è stato l'allenatore Ficcadenti, grande esperto di calcio giapponese. Un'intuizione che sembra dare i suoi frutti fin da subito. Il neopromosso Cesena incontra nelle prime due giornate Roma (esordio di Nagatomo in Serie A) e Milan: viene dato per spacciato, ma pareggia all'Olimpico e batte i rossoneri. Il giapponese è stato accolto con simpatia, ma molti pensavano che fosse soltanto un'operazione di marketing. Nagatomo però smentisce i critici e si mette subito in mostra, facendo un girone di andata straordinario, in cui è quasi sempre il migliore in campo del Cesena. Senza dubbio una delle sorprese positive del campionato. In gennaio Zaccheroni lo convoca in nazionale per disputare la Coppa d'Asia. Con la selezione giapponese, Nagatomo aveva già partecipato all'Olimpiade del 2008. Poi in nazionale maggiore ha disputato ben 37 partite, giocando anche il Mondiale in Sudafrica. Ma la gioia più grande e la consacrazione internazionale sono arrivati sabato con la vittoria della Coppa d'Asia. Un torneo che Nagatomo ha giocato a livelli altissimi, risultando decisivo in molte occasioni, ma soprattutto in finale, dove ha fatto un assist decisivo a pochi minuti dalla fine dei supplementari. E soltanto due giorni dopo la vittoria della Coppa d'Asia, Nagatomo è diventato un giocatore nerazzurro.
LE CARATTERISTICHE- In molti hanno dei dubbi quando vedono che Nagatomo è alto solo un metro e settanta. Un'altezza che spesso va bene per i trequartisti, ma che sembra inadatta per un terzino. Nagatomo però riesce a sfruttare il fisico minuto a suo vantaggio, soprattutto perché è unito a grandi capacità di corsa. Oltre ad una grande rapidità e agilità, Yuto possiede una resistenza impressionante. Riesce a macinare chilometri su chilometri sulla fascia senza mai stancarsi. Un esempio è proprio la finale della Coppa d'Asia contro l'Australia, in cui non ha smesso di correre neanche nei supplementari. In fase difensiva a volte non basta la sua abnegazione: contro avversari col fisico da corazziere è ovvio che vada in difficoltà, non essendo una torre sui palloni alti. Deve ancora migliorare in fase difensiva, ma ha già fatto grandi progressi dal suo arrivo in Italia. In passato comunque ha giocato pure da difensore centrale, essendo dotato di grande elevazione. Rimane un terzino di spinta, sicuramente più bravo ad attaccare che a difendere. Quando spinge, manda spesso in difficoltà gli avversari. Nagatomo infatti è praticamente ambidestro, quindi può sia accentrarsi che andare sul fondo. Nonostante sia un destro naturale, con il sinistro può sfornare ottimi cross. Per arrivare sul fondo, sceglie la velocità e si concede pochi dribbling, ma efficaci. Per la sua capacità offensiva ha giocato anche in posizione più avanzata, da laterale di centrocampo. In difesa invece può giocare indifferentemente sia a destra che a sinistra. Una grande duttilità che sarà molto utile, sia a partita in corso che in caso di assenze. Oltre alle sue qualità fisiche e tecniche, merita attenzione il suo carattere da combattente. Yuto non si arrende mai e dà tutto per la squadra. Una grinta che è resa bene dal soprannome di "samurai" e che lo ha fatto diventare un idolo tra i tifosi del Cesena.
ALL'INTER- In questo mercato di gennaio, molte squadre avevano messo gli occhi su Nagatomo. Le sue prestazioni avevano attirato l'interesse di mezza Europa: Milan, Juve, Schalke 04, Villareal, Valencia, alcune squadre inglesi e addirittura del Barcellona. All'ultimo secondo l'Inter è riuscita a prenderlo, evitando un'asta a giugno. Il suo arrivo all'Inter ha avuto reazioni alterne: dall'entusiasmo allo scetticismo. Anche chi lo conosce bene e non ha dubbi sulle sue qualità deve ammettere che è ancora da valutare il suo impiego ad alti livelli. L'Inter però ha deciso di puntare su di lui ed è convinta delle sue potenzialità. Il giocatore può crescere ancora molto, perché ha soltanto 24 anni e gioca in Italia da appena sei mesi. Ma le grandi sfide non lo spaventano ed è pronto ad affrontarle con la solita semplicità. Perché dopo aver conquistato l'Asia, il nuovo samurai nerazzurro si prepara ad una nuova impresa: conquistare San Siro.
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