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Neymar, la clonazione è permessa

Neymar, la clonazione è permessa
martedì 17 marzo 2009, 00:002009
di Francesco Letizia

Il 7 marzo 2009 è una data che poco dice ad oggi a chi non segue il calcio sudamericano: chissà che nei prossimi anni però, non diventi una giornata da ricordare per tutti gli appassionati del mondo. Scopriamo insieme chi è Neymar, nuovo fenomeno brasiliano che ha esordito proprio pochi giorni fa nella prima squadra del Santos.

Neymar da Silva Santos Junior nasce il 5 febbraio 1992 a Mogi das Cruzes (Brasile), municipio ad una quarantina di chilometri da San Paolo: una "novità" se vogliamo, visto che lo stato Paulista ha regalato al calcio molti meno campioni di quanto abbiano fatto, ad esempio, quello Carioca o il Gaucho.

L'ultimo grande campione nato da quelle parti è però un certo Robinho: guarda caso, ma neanche troppo, proprio il termine di paragone da tutti per valutare questo nuovo astro nascente. Comune la provenienza geografica, comune il club, il prestigioso Santos di Pelè: aggiungiamoci una lieve somiglianza fisica ed una tecnica marcata ed il cocktail è servito.

Sudamericano sub15 del 2007, Torneo Mediterraneo 2008 e Copinha Sao Paulo, la competizione più prestigiosa del calcio giovanile verdoro: Neymar fa parlare di sè tutto il mondo già da anni, nonostante la sua scalata verso la prima squadra sia da poco diventata più intensa. Già anni fa infatti il nome di questo "wonderkid" fu abbinato ad un trasferimento nel Vecchio Continente: a 9 anni però il rischio di trovarsi di fronte ad una bufala il rischio è elevato ammirando le prodezze nel Futsal con la maglia del Sao Vicente.

Ci punta seriamente allora il Santos, forse il più grande vivaio del calcio brasiliano: i risultati sono entusiasmanti e quel bambino diventa ragazzino, il suo metro e 30 centimetri aumenta ogni giorno di più, proporzionalmente alla sua maturazione calcistica. Il talento però, resta immutato, smentendo ogni teoria di involuzione: clamorosa la sua tecnica di base, la capacità di calciare con entrambi i piedi e la rapidità nei movimenti, specie in fase di possesso palla.

174 centimetri per soli 54 kg, Neymar non è diventato un corazziere: non lo era Robinho alla sua età, non lo è neanche oggi che è uno dei protagonisti della Seleçao. Il suo fisico avrà modo sicuramente di essere potenziato in futuro ma ad una condizione: che questo non pregiudichi le sue fantastiche qualità. Giocoliere nato con licenza speciale in "pedaladas" e calci di punizione, ad oggi è difficilmente ingabbiabile in un ruolo: 10 quanto seconda punta, ala destra quanto sinistra, il suo gioco gode di una chiara superiorità nei confronti dei pari età che gli permette di svariare su tutto il fronte d'attacco.

Si vedrà dunque nei prossimi mesi, quando il giovanissimo fenomeno farà parte stabilmente della prima squadra del Santos, che punta al riscatto nel Brasilerao dopo un'annata deludente. Il contratto nel frattempo è già da professionista, ringraziando la Legge Pelè: accordo fino al 2014 siglato a gennaio, clausola di rescissione stellare e trasferimento ovviamente bloccato almeno fino alla maggior età. Il 40% del cartellino appartiene al "Groupo Sonda", una società di investitori, come di moda in Brasile: il procuratore invece è Wagner Ribeiro, l'uomo che ha lanciato... Indovinate? Robinho.

Bando allo scetticismo, c'è da fregarsi le mani: l'esordio contro l'Oeste, avvenuto il 7 marzo nel Campionato Paulista, potrebbe davvero essere un evento storico... I più fortunati, o semplicemente più esperti, non se lo sono perso grazie a SportItalia, l'unico baluardo del calcio sudamericano in Italia. Subentrato a Molina al 13 della ripresa, non ha lasciato trasparire la minima emozione: doppio passo e vai, andando anche ad un passo dal "golaso" su un tiro cross morbidissimo dopo una giocata delle sue.

Già inserito dalla rivista inglese FourFourTwo tra i prospetti più "caldi" dei prossimi anni, Neymar, ci possiamo sbilanciare, è quanto di più interessante offra ad oggi il calcio brasiliano a livelli non ancora professionistici: senza offesa per Philippe Coutinho, la baby stella del Vasco già acquistata dall'Inter e che proprio con Neymar ha fatto tandem nella Seleçao Sub15, o per le stelline dell'Internacional, Felipinho su tutte, che ogni anno mette in mostra un campioncino.

Real Madrid, Chelsea, Manchester City, United, Barcellona, Milan: fare la lista della spesa ad oggi è inutile visto come sia stato prontamente blindato "The next Robinho", ma suscita sempre una certa sensazione pensare che, mentre in Italia 25enni vengono ancora definiti "giovani", dall'altra parte dell'Oceano c'è già un 17enne in rampa di lancio. 30 milioni di euro, non un centesimo di meno della valutazione per cui il Real acquisì il suo "predecessore": e se Robson era stato definito "Pelezinho" proprio dallo stesso "O Rey", ora quel trono sembra molto meno saldo.