Tabù Champions e progetti futuri: il PSG si lecca le ferite e deve dare fiducia a Luis Enrique
Quando, nel giugno del 2011, Qatar Sports Investments decise di acquistare il Paris Saint-Germain, divenne chiaro a tutti - soprattutto in Francia - che una nuova era stava per cominciare. Vincitore del campionato per 10 volte in 13 anni, il club della capitale ha dominato la scena facendo incetta di grandi giocatori e allenatori, che però non sono riusciti a infrangere il tabù Champions.
Così, ancora oggi, resta il Marsiglia l'unica squadra transalpina ad aver vinto la massima competizione europea. Nella Ville Lumière si continua a parlare di "maledizione", soprattutto dopo l'incredibile doppia semifinale contro il Borussia Dortmund: sei pali in 180', una superiorità a tratti schiacciante ma zero gol segnati e l'ennesima eliminazione e delusione. Il PSG, negli ultimi 13 anni, ha raggiunto solo una volta la finale (nel 2020, persa contro il Bayern Monaco) e due la semifinale: risultati davvero miseri per una società che ha speso in lungo e largo e che, al termine di ogni stagione, si ritrova quasi sempre a dover ripartire da capo, con un nuovo progetto tecnico.
Stavolta, molto probabilmente, non sarà così. Luis Enrique sembra aver convinto Nasser al-Khelaifi di essere la persona giusta per arrivare al sogno, anche senza la stella Mbappé, che saluterà tutti e si trasferirà al Real Madrid. L'ennesimo flop come base per ricostruire, probabilmente senza più fuoriclasse e con una squadra giovane, totalmente al servizio delle idee del tecnico asturiano. Chissà se la svolta possa essere proprio questa.