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Kirk: "Ho una storia con una mia calciatrice. Al Leicester trattato come un criminale"

Kirk: "Ho una storia con una mia calciatrice. Al Leicester trattato come un criminale"TUTTO mercato WEB
© foto di Puma.com
sabato 11 maggio 2024, 16:18Calcio femminile
di Claudia Marrone

È stato sollevato dall'incarico di tecnico del Leicester femminile, ma adesso Willie Kirk ha rotto il silenzio, dando la sua versione dei fatti circa l'esonero dalla formazione inglese; esonero che si lega a fatti di natura privata, ovvero una relazione con una sua calciatrice. A riportare le parole del mister, è la versione on line del quotidiano spagnolo AS: "Ci sono una serie di cose che ho necessità di precisare. Innanzitutto io e mia moglie siamo separati da più di un anno. La gente adesso dice che sono un pessimo allenatore, un cattivo marito, una brutta persona, ma la realtà è che una mia ex calciatrice si è dichiarata, e anche se inizialmente non ho dato peso alla cose, tutto è cambiato quando si è infortunata".

La versione del mister entra quindi nel vivo: "Non volevo avere una relazione perché c'è un codice di condotta, ma poco prima di Natale ci siamo conosciuti a livello personale, e dopo le feste abbiamo iniziato a vederci una volta a settimana: sempre di nascosto, perché sapevamo che era sbagliato. Però a febbraio, durante la sosta delle Nazionali, dovevo andare a Milano, e lei mi ha proposto di andarci insieme: ho accettato, perché entrambi eravamo convinti di potercela fare. Ma al rientro in Inghilterra abbiamo capito che eravamo andati troppo oltre, e la cosa sarebbe dovuta finire, altrimenti uno dei due avrebbe dovuto lasciare il club".

Il riserbo, però, non è bastato: "Pochi giorni dopo, quando ci stavamo preparando per la partita della FA contro il Liverpool, il Direttore mi ha convocato nel suo ufficio, dove c'era un avvocato: avevo subito capito di cosa si trattava. Qualcuno aveva raccontato della mia storia, e avvocati esterni avrebbero presto avviato un'indagine. Sapevamo tutto, io ho confermato, e mi hanno trattato come un criminale. Ho le mie responsabilità, ma il club avrebbe potuto gestirla meglio".

Conclude poi: "È stato frustrante. Odiavo me stesso. Odiavo il club. In alcuni frangenti ho avuto ripensamenti sulla relazione, anche se è ancora in corso. Ma sappiate che lei non sarebbe mai stata titolare solo perché è la mia compagna. Non sono un criminale e non ho commesso alcun crimine. A ogni modo son rimasto nel calcio femminile anche se ho ricevuto offerte per passare al maschile. Penso di aver contribuito a far crescere il movimento, e voglio continuare così, senza rovinare la mia reputazione. La prossima settimana parlerò con un paio di club fuori dal Regno Unito, spero che venga fuori qualcosa".

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